La Tenuta
Camugliano è una delle principali Tenute della Toscana e appartiene alla famiglia Niccolini dal 1637. La sua anima, l’armonia dei suoi edifici, e l’incanto della natura sono frutto di un continuo intreccio tra tradizione e innovazione.
A Camugliano ogni epoca è stata interpretata nel rispetto del passato e con lo sguardo rivolto al futuro. Questi valori si manifestano oggi in una coltivazione interamente biologica e sostenibile e in un’ospitalità che unisce la più antica tradizione alle comodità moderne.
Un insieme di esperienze autentiche che ancora oggi si possono vivere in questo luogo amatissimo. Un grande numero di attività viene tuttora praticato in antichi edifici immersi nella natura. Verrete guidati in percorsi unici e personalizzati: visite, degustazioni, passeggiate, creazione di opere con l’aiuto e la maestria di abili artigiani e artisti. Troverete in ogni stagione un’infinità di spunti per un programma sempre in evoluzione.
La Storia
La tradizione attribuisce la fondazione della villa di Camugliano al Duca Alessandro de Medici dopo il 1532. Fu in seguito dei Salviati, dei Gondi e infine di Matteo Botti, maestro di camera del Granduca. In seguito la proprietà fu incamerata dalla banca dei Medici nello Scrittoio delle Possessioni. Nel 1634 vennero aperte le trattative con Filippo Niccolini, patrizio fiorentino, che l’acquistò per 50.000 scudi il 23 Settembre del 1637. Il suo titolo di Marchese di Montegiovi gli fu commutato dal Granduca in quello di Marchese di Ponsacco e Camugliano.
Egli risanò subito l’intera fattoria bonificando terreni, incrementando coltivazioni e vigneti. Avvalendosi di architetti dell’area fiorentina e ispirandosi all’impostazione delle ville medicee del 500, avviò imponenti lavori alla villa. Le fondazioni furono fortificate con possenti muraglioni di contenimento, vennero costruite ex novo tre delle quattro torri angolari con la riduzione di quella preesistente alla loro forma. La vasta area di fronte alla facciata meridionale venne racchiusa da due ali: granaio e scuderia a ovest , fattoria e tinaia a est.
Dalla facciata nord della villa, sotto al balcone centrale con gli stemmi di Filippo e della moglie Lucrezia Corsini si accede alla cappella dedicata a San Filippo. La volta dell’imponente salone centrale del primo piano è affrescata da Angelo Michele Colonna. Il loggiato ricorda quello commissionato nel 1655 da Filippo per la corte interna della sua residenza a Firenze in via dei Servi, periodo in cui portò a termine la stupenda cappella nella basilica di Santa Croce iniziata da suo padre Giovanni.
Al 1640 risalgono il pomarium e il lungo viale di cipressi che dal pian di Cascina conduce alla villa passando davanti alla chiesa di San Frediano. Nel ‘700 sia Giovanluca che Lorenzo apportarono considerevoli migliorie agli edifici colonici della tenuta e alle cantine sotterranee. Vennero aggiunte le scale esterne con la chiusura del loggiato. Il prato con al centro la statua di Ercole di Giovanni Bandini proveniente dal palazzo di Firenze, venne cinto con un’esedra.